Torchia è uno che scrive canzoni e aforismi, che vuole bene ai poeti, ai cantautori, ai bambini, ai musicisti, ai cani. La sua musica ha in sé poesia, elettricità , chanson, psichedelia, elettronica.
Il suo primo disco, Mi pagano per guardare il cielo, è uscito nel 2008 per Castorone. Ha girato, ha cantato e suonato per strada e nei locali in un viaggio chiamato Piazze d’Italia (sulle tracce di de Chirico), un tour durato quattro mesi, per un totale di circa 9000 km percorsi, 130 ore di viaggio, e molte copie vendute. L’incredibile esperienza di Piazze d’Italia diventa anche un libro (Prospettiva editrice), un cortometraggio e uno spettacolo teatrale. Nella sua incessante attività live ha incontrato - e aperto i concerti di - Stefano Rosso, Peppe Voltarelli, Niccolò Fabi, Eugenio Bennato, Moltheni, Tonino Carotone, il Parto delle nuvole pesanti e Andrea Chimenti. Pubblica per Evento Area il cofanetto cd-dvd Alterazioni - processi sintatticamente simili, un lavoro sul concetto di opera aperta, assieme agli artisti Walter Carnì e Gianfranco Scafidi. Per Sfera - musica|teatro intorno a Lorenzo Calogero, lavoro di Arianna Lamanna e Franco Còrapi sul poeta calabrese, muta sette poesie in canzoni. Con Ermelinda Bonifacio porta in giro Tavole imbandite, uno spettacolo sulle arti culinarie attraverso canti e racconti d’autore dalle forti reminiscenze popolari. A Musicultura con Quest’amore riceve il Premio SIAE alla miglior musica, il Premio AFI al miglior progetto discografico. Nel 2013 produce assieme a Peppe Fortugno Bene. (Rurale/Audioglobe).